Ritenzione idrica: ecco come prevenirla anche in inverno!

Gli effetti della ritenzione idrica possono essere attenuati anche durante la stagione invernale con alcuni semplici accorgimenti. Andiamo a scoprire tutti i dettagli nel resto dell’articolo.

Ritenzione idrica: ecco come prevenirla anche in inverno. Una problematica che colpisce tutti, sia uomini (10%), ma in misura nettamente superiore le donne, circa il 90%. Si tratta in generale di un accumulo di liquidi negli spazi interstiziali, quelli tra cellula e cellula, che va a generare gli edemi, ovvero gli anomali rigonfiamenti che compaiono specialmente su gambe, cosce e glutei. Una delle cause principali della cattiva circolazione che porta ad avere gambe gonfie e pesanti in estate e mani e piedi gelidi in inverno. Andiamo a scoprire cos’è nello specifico e come combatterla.

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Cos’è la ritenzione idrica

Si parla di ritenzione idrica quando nell’organismo ristagnano dei fluidi che possono provocare gonfiori, ma anche aumento di peso, rigidità alle articolazioni e persino dolore. Le zone del corpo più coinvolte sono addome, cosce e glutei, quelle dove il grasso tende ad accumularsi maggiormente e dove va a formarsi l’edema, ovvero un accumulo di liquidi che provoca un rigonfiamento, che può essere peggiorato dalle tossine che ristagnano nei tessuti. A essere coinvolto è quindi il sistema microcircolatorio e linfatico, che risulta alterato e incapace di drenare efficacemente liquidi e tossine.
La cellulite è una condizione transitoria che può intensificarsi in presenza di alcuni fattori specifici. Nella maggior parte dei casi, la ritenzione idrica è legata a uno stile di vita sbagliato, anche se in alcuni casi non si tratta di un semplice inestetismo, ma la conseguenza di disfunzioni cardiache o renali, reazioni allergiche e infiammazioni. In questi ultimi casi è fondamentale consultare il proprio medico, soprattutto se si manifesta con altri sintomi.

Le cause della ritenzione idrica

Le cause della ritenzione idrica sono svariate, dal caldo al ciclo mestruale, dalla gravidanza fino alle carenze nutrizionali o al sovrappeso. Ma si può trattare anche di posture sbagliate, di familiarità, di squilibri ormonali che aumentano con il passare dell’età nelle donne, di uno stile di vita sedentario, e da un abbigliamento che opprime il corpo. Si tratta di fattori che incidono sulla funzionalità del circolo sanguigno e del ritorno venoso degli arti inferiori; il sangue, infatti, ha difficoltà nello scorrere per motivi di compressione, dati dalla presenza di liquidi che ristagnano negli interstizi, con la conseguente dilatazione dei vasi sanguigni, e il rigonfiamento e l’affaticamento delle caviglie, con un senso di dolore e di pesantezza su tutto l’arto inferiore.
Tuttavia, come anticipato precedentemente, tra le cause della ritenzione idrica troviamo anche patologie più serie come la cirrosi epatica, l’insufficienza renale, le intolleranze alimentari e l’ipotiroidismo, tutte da approfondire con uno specialista.

La ritenzione idrica in inverno

Gli effetti della buccia d’arancia causati dalla ritenzione idrica possono essere accentuati durante la stagione invernale, complici le cattive abitudini causate dalla maggiore sedentarietà rispetto all’estate. Le temperature si abbassano, spesso si mangiano cibi più pesanti e si utilizzano capi d’abbigliamento più stretti, come collant coprenti, maglioni lunghi e jeans che peggiorano la situazione. I pantaloni troppo stretti indossati per intere giornate, magari seduti, infatti, rallentano la circolazione e favoriscono la ritenzione dei liquidi. Gli sbalzi di temperatura, poi, possono favorire la sensazione di gambe gonfie e pesanti; mantenerle al caldo, poi, non aiuta ad eliminare i liquidi in eccesso.
Pertanto, come prevenire la ritenzione idrica in inverno? Tra i suoi peggior nemici c’è sicuramente il freddo, che favorisce la riattivazione della circolazione e rallenta l’attività delle cellule adipose, ma anche una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura e, naturalmente, tanta acqua e attività fisica. Vediamo, nel dettaglio i rimedi contro la ritenzione idrica:

  • dieta equilibrata: possibilmente ad alto contenuto di fibre, che favorisca la motilità intestinale – la stitichezza, infatti, ostacola il deflusso venoso a livello addominale e provoca ritenzione. Si può optare per cereali e legumi, ma anche alimenti ricchi di vitamina C come agrumi, ananas, kiwi, broccoli, cavoli e pomodori. Per quanto riguarda le proteine troviamo il pesce, da consumare con grassi buoni come olio di oliva o di semi. Le tossine possono essere eliminate anche grazie al corretto apporto di acqua e di tè e tisane, evitando cibi troppo salati perché richiamano acqua in eccesso;
  • attività fisica regolare: fondamentale, specialmente dopo aver trascorso l’intera giornata seduti davanti al computer. Una camminata al giorno di almeno un’ora facilita l’espulsione dei liquidi in eccesso, in alternativa si può optare per la cyclette, l’acquagym o il tapis roulant per almeno 40 min.
  • bere Acqua Santo Stefano: l’acqua oligominerale Santo Stefano è particolarmente indicata per combattere la ritenzione idrica, facilitare la digestione e migliorare l’idratazione dei tessuti, permettendo di mantenere la linea. Un’acqua perfetta anche per le diete dimagranti e per accompagnare una corretta alimentazione, poiché aiuta a mantenere l’organismo libero dalle tossine.

L’acqua Santo Stefano è batteriologicamente purissima e presenta un basso residuo fisso (solo 250 mg/litro a 180°C,) che la colloca tra le acque oligominerali, e un esiguo contenuto di sodio, solo 3,05 mg/litro, che fa sì che risulti particolarmente indicata per le “diete povere di sodio”. Inoltre, risulta perfetta per assicurare idratazione e benessere all’organismo, e in particolare per chi svolge attività fisica e sport, per reintegrare i liquidi persi.
Grazie alla sua leggerezza, Acqua Santo Stefano rappresenta la compagna di movimento ideale, poiché disseta e aiuta a mantenere i giusti livelli di idratazione prima e dopo l’esercizio fisico, ma anche per accompagnare i tuoi pasti, anche fuori casa!

Per approfondire: “Residuo fisso nell’acqua: come orientarsi alla scelta

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Acqua Santo Stefano
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