Il numero di italiani che beve acqua minerale aumenta costantemente, di anno in anno. In base a diversi studi effettuati negli ultimi anni, infatti, il popolo dello Stivale ne consuma almeno un litro e mezzo al giorno.
Quanta acqua bevono gli italiani? Curiosità e dati a confronto. Dalle ricerche effettuate ne consegue sicuramente un più largo consumo rispetto al passato, senza alcuna differenza relativa a età, sesso, e condizioni economiche e sociali. Ma perché l’acqua minerale piace così tanto? Andiamo a scoprirlo.
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Gli italiani preferiscono l’acqua minerale
Ebbene sì, se sei italiano, bevi acqua minerale. In base a un’indagine del Censis, 9 italiani su 10 bevono acqua minerale, il 19% in più rispetto a vent’anni fa. In Europa, l’Italia possiede addirittura il primato nel consumo individuale di acqua in bottiglia: in media 206 litri pro-capite all’anno, 29 litri in più dei tedeschi (il 16,4% in più), 84 litri in più dei francesi (+68,9%), 85 litri in più degli spagnoli (+70,3%), 173 litri in più rispetto al Regno Unito (+524,4%), 96 litri in più rispetto al valore medio dell’Ue (+87,3%).
Dati confermati anche da Assosalute, che evidenzia proprio come gli italiani bevano mediamente un litro e mezzo d’acqua al giorno, in linea quindi con le indicazioni degli esperti. In base all’indagine condotta, quasi il 90% dichiara di conoscere i benefici dell’acqua per la salute e il 77% è consapevole di non berne abbastanza e di rischiare ripercussioni negative sull’organismo. Il 50% degli italiani, infatti, ritiene che una scarsa idratazione possa creare danni alla salute, mentre l’85% pensa che non bere adeguatamente quando si fa sport, possa avere conseguenze dannose.
Purtroppo, in base ai dati Censis, c’è da considerare ancora la percentuale di coloro che affermano di bere meno di un litro al giorno; tra questi soprattutto gli over 55 e le donne.
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L’acqua minerale è unisex e democratica
Per quanto riguarda le differenze di reddito e le diverse posizioni professionali, esse incidono minimamente sul consumo di acqua minerale: i dirigenti e gli imprenditori che la bevono sono il 94,2%, gli operai il 91,4%. il 51,3% degli imprenditori e il 49,5% degli operai beve acqua minerale perché piace, stessa motivazione anche per li 45,8% di impiegati e insegnanti e per il 46,4% dei liberi professionisti. Per quanto riguarda, invece, la provenienza geografica, al Nord-Ovest i consumatori sono il 94,1% della popolazione, al Centro il 90,7%, mentre al Nord-Est il 90,5% e al Sud l’87%.
Ma perché gli italiani bevono l’acqua minerale? Il 44,6% dichiara di berla perché è buona e piace, il 30,1% perché fa bene alla salute, il 27,9% perché è sicura, il 25,3% perché è comoda e sempre a portata di mano, il 9,8% per i prezzi convenienti. Tra le motivazioni principali del consumo d’acqua minerale ci sono il salutismo, la sicurezza e la convenienza economica, una scelta sicuramente libera e consapevole per migliorare la qualità della propria vita quotidiana. Si tratta quindi di un connubio vincente quello tra salute e piacere, che va a anche a rafforzare l’alta reputazione sociale dell’acqua minerale.
Da sottolineare anche quanto l’acqua sia un prodotto “unisex” e per tutte le età. Questo perché 9 uomini du 10 e 9 donne su 10 consumano acqua minerale, ma anche perché viene bevuta da persone di tutte le età; le percentuali più alte si registrano tra i 18-34enni (il 92,6%), tra i minori (il 91,1%) e tra i baby boomer (il 90,9%).
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Acqua minerale sì, ma in bottiglia
La qualità dell’acqua del rubinetto in Italia rientra tra le migliori in Europa, ma in base ai dati Censis, gli italiani non vogliono rinunciare all’acqua in bottiglia, con una spesa di circa 240 euro l’anno; ogni italiano, infatti, beve in media 208 litri di acqua in bottiglia l’anno, il dato più alto registrato in Europa. Ma non solo, l’Italia è anche il 2° Paese dell’Unione Europea per consumo di acqua potabile con 153 metri cubi annui pro capite, due volte di più della media europea, superata solo dalla Grecia con 179 metri cubi annui pro capite.
Le famiglie italiane, quindi, con una percentuale del 29%, non si fidano a bere l’acqua del rubinetto, nonostante la grande quantità a disposizione. Questo a causa sopratutto delle pessime condizioni delle tubature, che contribuiscono quindi ad alimentare questa diffidenza: circa il 60% della rete nazionale ha più di 30 anni e il 25% addirittura più di 50 anni. Purtroppo, poi, il 47,6% dell’acqua prelevata viene dispersa e il 42% delle perdite avvengono nella rete di distribuzione contro una media europea del 23%.
Inoltre, gli italiani si dimostrano anche molto affezionati al consumo di determinate marche e varietà di acqua minerale. Pensate che ben il 65,8% dei consumatori ne ha una preferita. Il 24,7% ha una marca specifica a cui rimane fedele nel tempo, il 41,1% preferisce una marca (anche se capita di cambiarla), mentre il 34,2% non ne ha una preferita e gli basta una qualsiasi, purché sia minerale.
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