L’etichetta dell’acqua minerale risulta fondamentale per comprendere appieno tutti i parametri più importanti come sodio, residuo fisso, conducibilità elettrica e sali disciolti. Imparare a leggerla può sicuramente aiutarti a scegliere in modo più consapevole.
Acqua minerale: impariamo insieme a leggere l’etichetta. Spesso può risultare poco comprensibile per chi non è abituato a scegliere l’acqua con attenzione, ma con qualche semplice dritta potrai conoscere il significato dei diversi parametri nell’etichetta, imparando a interpretarli correttamente. Potrai così destreggiarti tra le varie acque minerali, imparando a distinguerle e a selezionare quella più adatta alle tue necessità.
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I valori presenti nell’etichetta dell’acqua minerale
Come per gli alimenti, anche per le acque minerali l’etichetta è essenziale per conoscere i diversi valori e parametri e interpretarli correttamente. In base alla normativa vigente, le etichette devono riportare tutti i valori stabiliti dal Ministero della Sanità per consentire ai consumatori di evitare rischi per la salute durante la fase di acquisto, scegliendo i prodotti più adatti alle varie esigenze in modo chiaro e sicuro.
Il lavoro di analisi dell’acqua minerale inizia alla fonte, quando l’acqua viene esaminata chimicamente per ottenere il “certificato” di acqua minerale. Si procede poi con minuziosi controlli chimici e microbiologici da parte dell’Asl e dell’Arpa e dell’azienda, con verifiche continue e giornaliere. In seguito l’acqua viene imbottigliata con la creazione dell’etichetta contenente i valori delle analisi, consentendo un’identità precisa al tipo di prodotto che si andrà a consumare. Nel dettaglio si tratta di queste informazioni:
- nome della sorgente
- composizione chimica
- data e laboratorio presso il quale sono state effettuate le analisi
- contenuto nominale
- titolare del provvedimento di autorizzazione
Andiamo ora a scoprire i parametri più importanti presenti sull’etichetta.
Residuo fisso
Il residuo fisso indica quantitativamente il contenuto di sali minerali disciolti e presenti nell’acqua: più sarà alto, maggiore sarà la concentrazione all’interno. Il valore si calcola quando l’acqua viene portata a evaporare a 180 gradi e valutando la parte solida restante che si esprime in mg/L. In base al residuo fisso le acque minerali vengono classificate in:
- acque minimamente mineralizzate: con concentrazione salina inferiore a 50 mg/L, definite “leggere”;
- acque leggermente mineralizzate (o oligominerali): con concentrazione salina non superiore a 500 mg/L;
- acque medio minerali (o acque minerali): con residuo fisso compreso tra 500 e 1.500 mg/l, contiene un’alta percentuale di sali minerali;
- acque ricche di sali minerali: con concentrazione salina superiore a 1500 mg/L;
Acqua Santo Stefano si caratterizza proprio per il suo basso residuo fisso, ragione per cui viene classificata come acqua oligominerale: ne contiene solo 250 mg/litro a una temperatura di 180°C. Gli studi condotti dall’Università di Napoli indicano che l’Acqua Santo Stefano è ideale per prevenire calcoli e gotta e per trattare colicistopatie croniche e gastriti. Inoltre, ha effetti benefici per il colesterolo ematico, favorendo l’eliminazione di acido urico.
Quantità di sodio
Il sodio è un elemento che regola il funzionamento del metabolismo e l’omeostasi, agendo sulla funzionalità renale, contribuendo anche al processo di ritenzione dei liquidi. Nell’acqua il sodio è presente sotto forma di cloruro di sodio (il sale comune), non è nocivo, ma si tratta di un valore importante da considerare se si soffre di patologie come ipertensione, malattie renali o cardiache. In generale si consiglia un uso quotidiano di acque a basso contenuto di sodio; a tal proposito l’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di assumerne una dose non superiore a 2 grammi di sodio al giorno, che corrisponde a circa 5 grammi di sale da cucina.
Acqua Santo Stefano presenta un esiguo contenuto di sodio, solo 3,05 mg/litro, risultando particolarmente indicata per le “diete povere di sodio”, perfetta per assicurare idratazione e benessere all’organismo, e in particolare per chi svolge attività fisica e sport e per reintegrare i liquidi persi. Particolarmente indicata anche per combattere la ritenzione idrica, facilitare la digestione e migliorare l’idratazione dei tessuti, permettendo di mantenere la linea.
Durezza
La durezza mostra il quantitativo di sali di calcio e magnesio contenuti nell’acqua, che influiscono sul suo sapore. Sono sali importanti per la salute perché proteggono i tessuti del muscolo cardiaco, coadiuvano lo sviluppo osseo e aiutano il rilassamento muscolare. La durezza dell’acqua è un parametro che si calcola in gradi francesi e permette quindi di avere una stima indicativa della presenza di magnesio e calcio, consentendo di dividere le acque in varie categorie tra le quali:
- acque dolci, con durezza inferiore a 15° F;
- acque mediamente dure, con valori tra 15° e 30° F;
- acque dure: superiori a 30° F.
Acqua Santo Stefano presenta 65 mg/litro di calcio e 14 mg/litro di magnesio.
Conducibilità elettrica
Un parametro che misura la capacità dell’acqua di condurre corrente elettrica (si esprime in microSiemens/cm). Un elemento direttamente proporzionale alla concentrazione di sali minerali disciolti nell’acqua: maggiore è il contenuto minerale, maggiore sarà la conducibilità elettrica. A stabilire il valore limite massimo della conducibilità elettrica dell’acqua è stato il Decreto Legislativo n.31/2001, secondo cui deve essere pari a 2500 µS/cm a 20°C, proprio il valore massimo della conducibilità nelle acque destinate al consumo umano. E, di conseguenza, si può determinare se un’acqua sia potabile o meno.
Livello dei nitrati
I nitrati sono sali solubili presenti nell’acqua, ma anche naturalmente in alcuni alimenti. Tuttavia, se l’acqua presenta un’alta concentrazione di questi valori, significa che ci sono materie inquinanti nel terreno prossimo alla fonte.
La legge fissa il limite massimo consentito per le acque minerali a 45 mg/l. Più il livello è basso, maggiore è la purezza dell’acqua. L”acqua che si beve durante l’infanzia deve avere invece una concentrazione inferiore a 10 mg/l. Acqua Santo Stefano presenta un valore di nitrati di soli 7 mg per litro, ideale sia per neonati e lattanti che per i bambini, anche per la preparazione delle pappe.
PH dell’acqua
Il pH è il valore che determina l’acidità o la basicità di un liquido ed è espresso secondo una scala che va da 0-14, in cui la neutralità corrisponde al valore 7, che è considerato il valore ottimale. Più il valore è basso, più la soluzione è acida, mentre se il valore è alto, la soluzione è basica. Il valore di neutralità del pH, come accennato in precedenza, è fissato a 7, quindi le acque con pH inferiore sono acidule, mentre quelle con pH superiore sono basiche. Per le acque minerali si tratta di valori che oscillano tra il 6,5 e l’8, mentre le acque che presentano valori diversi possono essere impiegate per scopi terapeutici e non per il consumo quotidiano.
Acqua Santo Stefano sgorga da una fonte incontaminata del Parco Nazionale del Cilento e Valle di Diano. Un’acqua batteriologicamente purissima, che presenta una temperatura costante alla fonte e si caratterizza per il suo basso residuo fisso, motivo per cui viene classificata come acqua oligominerale.
L’acqua oligominerale Santo Stefano è indicata per le diete dimagranti e per accompagnare una corretta alimentazione. Grazie alla sua leggerezza, Acqua Santo Stefano è la tua compagna di movimento ideale, perché disseta e aiuta a mantenere i giusti livelli di idratazione prima e dopo l’esercizio fisico.
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